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Storia
Ai suoi esordi lo sport motoristico, in mancanza di un preciso indirizzo industriale e di regolamenti collaudati, accomunò auto, moto e tricicli. Ci si accorse presto, tuttavia, dell’impossibilità di continuare a organizzare corse automotociclistiche, visto che alle moto non era ancora applicabile il motore a scoppio, il cui iniziale ingombro era un limite accessibile solamente alle quattro ruote; conseguentemente la disparità di prestazioni era notevole. Dopo il tragico epilogo della Parigi-
Nel 1904 in Francia fu organizzato, su un circuito di 54 km nei pressi di Dourdan, alle porte di Parigi, il primo Trofeo internazionale di velocità, riservato a squadre nazionali in sella a motociclette prodotte nello stesso paese rappresentato dalla squadra e con peso a vuoto non superiore a 50 kg. Questa iniziativa costituì l’embrione sia del campionato del mondo piloti e costruttori, che sarebbe stato ufficialmente istituito 45 anni più tardi, sia dei regolamenti tecnici e sportivi. La volontà di perseguire l’obiettivo di un’internazionalizzazione del motociclismo portò alla fondazione della FICM (Fédération Internationale des Clubs Motocyclistes; oggi FIM, Fédération Internationale de Motocyclisme), nel dicembre dello stesso 1904.
In Italia le competizioni motociclistiche iniziarono nelle regioni settentrionali, maggiormente influenzate dalle innovazioni francesi. La prima gara fu la Torino-
Nel 1907 si tenne nell’Isola di Man il primo Tourist Trophy, che divenne in breve tempo la gara motociclistica più importante del mondo, sul cui esempio proliferarono i gran premi in tutta Europa: in Francia nel 1912 si tennero quelli di Reims e di Francia (a Fontainebleau); in Italia lo stesso anno si disputarono la prima Targa Florio motociclistica e il primo Circuito di Brescia. Nel 1924 G. Mentasti con la Moto Guzzi 500 vinse la prima edizione del Campionato d’Europa in prova unica, una competizione che, divenuta a prove multiple legate da un punteggio nelle ultime edizioni prima della Seconda guerra mondiale, anticipò il successivo Campionato del Mondo. Questo nacque nel 1949, sotto l’egida della Federazione motociclistica internazionale con l’intento di coordinare e valorizzare la dilagante attività agonistica frammentata nelle varie nazioni. Esordì con quattro categorie: 125, 250, 350 e 500. Dal 1962 si arricchì della classe 50. Nel 1983 fu abolita la classe 350. Nel 1984 la classe 50 lasciò il posto alla 80, poi cancellata nel 1989. Dal 1988 la classe 125 non poté avere più di un cilindro. Nel 2002 ha esordito la formula MotoGP che mette a confronto le 500 due tempi con le 990 a quattro tempi di vario frazionamento.
Negli anni 1950 le vittorie furono appannaggio di case italiane e inglesi. Tuttavia i ritorni erano insufficienti e Moto Guzzi, Gilera e Mondial, che non disponevano di quella commercializzazione mondiale che avrebbe poi spinto le squadre giapponesi a propagandare i loro prodotti con le corse, furono costrette al ritiro. Iniziò così nel 1958 un periodo di monopolio assoluto della MV Agusta. Nelle cilindrate minori tuttavia era già possibile notare la crescita delle prime moto giapponesi, la Honda e la Suzuki. L’inizio degli anni 1960 fu caratterizzato dalla superiorità del pilota inglese M. Hailwood, che trionfò quattro volte consecutivamente (1962-